“Qualche giorno fa sono venuta a sapere che anche all’interno della scuola di yoga in cui mi sono formata come insegnante sono avvenuti abusi sessuali e di potere” ci comunica Camilla de Concini, insegnante di Yoga per Associazione Jaya.
Camilla continua, “Nel contesto patriarcale in cui viviamo, dove ogni relazione di potere è potenzialmente uno spazio in cui può consumarsi l’abuso di potere e/o l’abuso sessuale, la cosa non mi ha stupita, ma mi ha molto addolorata e riempita di rabbia.
 
So con quale fiducia le persone si ‘affidano’ a una scuola di yoga, a un ashram, a quella che identificano come una ‘guida spirituale’.
So anche quanta sete di ‘affidarsi’, trovare la via, trovare un modello, ci sia in questi decenni incerti che stiamo vivendo e come sia quindi particolarmente delicato accogliere e ‘gestire’ questo affidarsi, questa ricerca di risposte che vengono rivolte a strutture, scuole, persone che si occupano di spiritualità, di pratiche olistiche, di discipline che promuovono e supportano il lavoro su di sé.
Questi bisogni andrebbero sempre maneggiati con la massima cura, attenzione e amore.
Quando invece questo bisogno di affidarsi, di trovare una guida o di cercare un percorso di benessere si infrange contro l’abuso di potere/abuso sessuale tipico della nostra società, intrisa da millenni di patriarcato, è per me ancora più doloroso!
Ho cercato di capire se l’organizzazione internazionale Yoga Sivananda Vedanta forest accademy avesse preso parola pubblicamente rispetto ai fatti accaduti e se avesse aperto un confronto tra tutti i suoi membri per discutere della questione e per capire insieme come creare uno spazio di formazione e di pratica davvero sicuro per tutte le persone che ne sono parte o l’attraversano.
 
Al momento, a parte il breve accenno nella parte finale di questo articolo, non ho trovato notizie a riguardo e questo mi sembra qualcosa di estremamente grave e mi porta, almeno per ora, a prendere formalmente le distanze.
La pagina Yoga Sivananda Bologna da oggi cambia nome in Hata Yoga Bologna.
 
Per fortuna un gruppo internazionale di persone che hanno frequentato/frequentano i centri e gli ashram Sivananda invece si sono attivate, per supportare chi ha vissuto o sta vivendo abusi, per raccogliere ulteriori testimonianze, per discutere insieme di ciò che è accaduto e di come evitare che fatti del genere si ripetano. Il gruppo ha una pagina facebook dal nome Project SATYA: Sivananda – Accountability – Truth seeking – Yogic Action e può essere contattata da chiunque voglia/abbia informazioni, voglia dare/abbia bisogno di supporto o anche solo desideri partecipare alla discussione”.